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domenica 13 gennaio 2008

La lingua italiana e la lingua del web

E' inevitabile che Internet, i blog e la globalizzazione trasformino la lingua italiana, che sta molto rapidamente assumendo e facendo propri termini della lingua inglese tratti dal gergo del web (e non solo dal web). Non so dire se questo è un bene o un male, ma un po' mi dispiace.
Certamente, comunque, è inevitabile.
Probabilmente la lingua si globalizzerà, e le lingue nazionali diventeranno come un tempo erano i dialetti, e si creeranno delle miscellanee sempre più complesse.
Quello che forse si potrebbe evitare è essere però frettolosi e inaccurati, non rileggere quello che si scrive neanche una volta prima di inviare un messaggio di posta o un commento a un blog (o il blog stesso) o ancora, ad esempio, usare espressioni gergali odiose come "ke" al posto di "che" o escludere le vocali per essere più rapidi, abitudine che si è diffusa soprattutto tra gli adolescenti, che sono partiti dalla scuola degli sms dei cellulari, fomentata dalle offerte continue di centinaia o addirittura di migliaia di sms gratuiti (ma lo sono poi davvero?) degli operatori di telefonia mobile.
Eppure, disporre di mezzi di comunicazione così rapidi non ci obbliga ad essere superficiali e imprecisi. Pensiamoci, ragazzi.

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